Prende spunto, Giuseppe Di Rubbo, dall'inchiesta che vede coinvolta la vicesindaco Paola Briganti per scrivere una lettera al primo cittadino Damiano Coletta. Il coordinatore provinciale di Forza Italia, a sua volta sotto indagine della Procura per la vicenda del piano particolareggiato di Borgo Piave, non chiede al sindaco di far dimettere l'assessore, bensì di eliminare la delega a Legalità e Trasparenza perché "per questi argomenti parlano gli atti, la buona fede e le capacità delle persone. Per stabilire se qualcuno ha commesso un reato c'è la Magistratura".

Ecco la lettera di Giuseppe Di Rubbo al sindaco Damiano Coletta:

"Caro Sindaco,
​ho letto questa mattina che il Vice Sindaco con delega alla Legalità e Trasparenza sarebbe indagato per usura bancaria. Tale notizia mi ha spinto a scrivere questa lettera per fare qualche riflessione insieme ai nostri concittadini.
In premessa vorrei chiarire che, in uno stato di diritto, un cittadino non è colpevole fino a condanna passata in giudicato; che una legge discutibile, come la Severino, sospende l’amministratore dopo la sentenza di primo grado; che chiunque eserciti una professione può incorrere in un ipotesi di reato connesso alla propria attività, come nel caso del Vice Sindaco; che la giustizia deve autonomamente e liberamente seguire il suo corso. Questo sarebbe successo secondo le regole di un paese democratico e civile ed in uno stato di diritto come il nostro. Tuttavia ci troviamo di fronte ad una situazione completamente capovolta, dopo una campagna elettorale basata sulla quotidiana denigrazione dell’avversario politico, in cui la legalità e trasparenza sono state prerogativa esclusiva di una parte politica.  Una campagna elettorale in cui una semplice indagine o richiesta di rinvio a giudizio sono stati presupposto sufficiente per una condanna politica prima che giuridica.  Oggi si è arrivati a nominare un Assessore alla Legalità e Trasparenza, come se la legalità fosse una materia da sviluppare o un settore dell’amministrazione da coltivare e non appartenesse invece alla cultura di ogni cittadino e di ogni amministratore. Quindi, secondo i ragionamenti ripetuti pubblicamente in tutte le occasioni, da te e dalla tua forza politica, il Vice Sindaco nonché Assessore alla Legalità e Trasparenza dovrebbe dimettersi un minuto dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, senza esitazioni e/o giustificazioni, così come tu dovresti riflettere su alcune nomine discutibili, sempre secondo i principi di opportunità politica da te sbandierata in campagna elettorale. Non so cosa avrebbero fatto gli Ateniesi, per richiamare il tuo discorso di insediamento, ma secondo le regole del gioco da te stabilite e, secondo le regole con cui hai condotto la tua campagna elettorale, questo è ciò che tu dovresti fare. ​Le regole andrebbero rispettate sempre e comunque a prescindere dalla momentanea convenienza politica, a meno che, noi discendenti degli antichi Romani, fondatori del diritto, non volessimo invece attenerci al rispetto delle leggi ed ai principi giuridici su cui abbiamo fondato la nostra democrazia. Gli amministratori ed i politici rispondono ai cittadini che li hanno votati, tutti devono rispettare la legge ed agire secondo principi di legalità e trasparenza, e aggiungerei, di coerenza. È la magistratura che legittimamente e autonomamente esercita l’azione giudiziaria. Ti invito, dunque, caro Sindaco a dare un primo segnale: continua a lavorare su un rigoroso e dettagliato piano anticorruzione, nomina responsabili anticorruzione di indiscusse capacità in ogni settore, applica gli strumenti di partecipazione e trasparenza previsti dalla legge, continua ad investire sul sito del comune rendendolo efficiente, moderno e facilmente accessibile e consultabile, evita le proroghe continue e costanti dei servizi e, magari, invece di far dimettere l’ Assessore alla Legalità e Trasparenza, elimina quella delega. Perché, rispettando le regole esistenti, quella delega non serve, mentre per chi viola la legge esiste un organo legittimato dalla costituzione a contestare la sua condotta: semplicemente la Magistratura".