Di seguito il comunicato con le dichiarazioni di Galante:
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Ci sono momenti in cui non puoi lasciar fare, ma devi fare. Latina è una comunità che per troppo tempo ha demandato, ha ragionato in termini âma non ioâ. Oggi il mondo chiede l'impegno in prima persona, non deleghe ma assunzioni di responsabilità . Kennedy diceva: ânon chiederti cosa l'America può fare per te ma cosa tu puoi fare per l'Americaâ. Io e noi come cittadini oggi ci poniamo nella condizione di âcosa fare per Latinaâ.
Assistiamo impotenti ormai da decenni all'immobilismo delle amministrazioni che hanno governato la nostra città .
Il susseguirsi di progetti svaniti, disastrosi, sono stati la premessa di una continua elencazione di illusioni per imbonire noi cittadini, lavoratori, giovani, e professionisti, la comunità che voleva e vuole vivere in una città che deve crescere perché se non si cresce si muore .
Ci troviamo oggi a fare i conti con una situazione socio economica disastrosa che rischia di non consentirci di guardare con speranza il futuro di Latina. Ma la speranza è la scommessa irragionevole dell'audacia.
Facendo un altro mestiere per tanti anni, giustamente e sottolineo giustamente, abbiamo delegato chi ha fatto della politica mestiere e non servizio. Oggi abbiamo il dovere della consapevolezza di doverci impegnare in prima persona.
Eliminare quella profonda frattura tra la città che lavora e la rappresentanza, non negando, però, il ruolo che hanno avuto, ed hanno, le forze politiche che rappresentano gente per bene e interpretano la volontà di cambiamento. Non facciamo un segno sulla lavagna tra buoni e cattivi, ma per citare Sturzo ci appelliamo ai liberi e forti.
E' arrivato il momento di considerare e di dare un contributo spassionato fuori dagli schemi, senza disdegnare il supporto di chi voglia riconoscersi in un progetto del mondo delle professioni e della società che vive la città .
Un progetto trasversale di âvirtù repubblicaneâ come dicevano i Padri della Patria nel Risorgimento.
Un progetto che possa coinvolgere chiunque a prescindere dalle storie culturali, professionali in ragione del futuro e non con la zavorra del passato che pesa ed uccide.
Auspico il coinvolgimento di tutte le forze politiche che in questi anni hanno manifestato una idea diversa di città .
Una volta giovani dalle seconde file potevamo permetterci di astenerci, di evitare il nostro coinvolgimento, oggi la preoccupazione di vedere andare alla deriva la città dove siamo nati e dove cresciamo i nostri figli, moralmente non ci consente più di disertare".
Paolo Galante