Nel suo intervento Paolo Galante afferma: "Non nego l’entusiasmo giovanile della mia generazione che sognò intera di cambiare il mondo in meglio, divisa su come farlo, io ho fatto la mia con l’entusiasmo di tutti e con le sensibilità che allora mi portavano a condividere percorsi della destra giovanile, percorso che non disconosco per la forza e l’entusiasmo con cui l’ho fatto. Ma sono, anche amico con Enrico Forte e Claudio Moscardelli che stimo, che mi hanno chiesto insieme di collaborare a un progetto nuovo di città e non lo hanno fatto chiedendomi credenziali ideologiche ma la volontà di cambiare insieme la nostra comunità. Con loro ci siamo capiti subito per quella “solidarietà” di generazione che voleva cambiare il mondo. A loro ho dato la mia disponibilità e guardandoli negli occhi, ho precisando che in quel patto a tre io rappresentavo tutto il resto delle forze buone e sane della città. Con le stesse modalità con le quali ho fatto con loro un patto d'onore per la città sarà necessario affrontarlo guardandoci sempre negli occhi.
Io dando la disponibilità moralmente sono a posto e con il ricordo di chi ha sacrificato la vita per queste terre e per l'impegno verso i nostri figli ai quali se buoni padri di famiglia, dobbiamo assicurare un futuro nella citta dove li abbiamo cresciuti.
La battaglia per il domani è sempre più insidiosa perché ieri lo conosciamo, oggi lo viviamo, ma per domani dobbiamo scegliere.
Latina ha bisogno di recuperare la speranza in un futuro migliore.