Il sindaco Damiano Coletta ieri mattina si è messo a disposizione dei genitori degli atleti della società sportiva LatinaPallanuoto rimasti senza una piscina per gli allenamenti dopo la chiusura dellâimpianto coinvolto nellâinchiesta Olimpia. Le famiglie intendevano rappresentare la situazione difficile che stanno vivendo e al tempo stesso capire quali scelte lâente ha adottato, ma anche se câerano delle alternative praticabili. Ma a quanto pare la via dâuscita è complessa. In sostanza il Comune aveva proposto al gestore una soluzione-ponte identica al passato, valida fino a marzo 2017, per al contempo fare chiarezza e partire con una situazione trasparente e pulita la prossima stagione. Ma il gestore ha categoricamente rifiutato la soluzione, vedendo evidentemente in questa la perdita di un vantaggio economico ormai consolidato. La scelta di chiudere la piscina da parte del gestore, sebbene scellerata sul piano sociale, è legittima perché la concessione gli dà ampi poteri. Questo significa che non lo si può obbligare ad aprire in alcun modo. Ora si attende la pronuncia Tar in merito alla legittimità del decreto del 2012. Qualunque sia la decisione, lâintento è comunque di separare fisicamente la gestione delle utenze delle due piscine, per consentire alle due strutture di viaggiare autonomamente. Con questa operazione il Comune potrebbe gestire la piscina senza vincoli e legami con la parte coperta, sia nel caso la concessione rimanga in piedi (quindi gestendola nei mesi invernali) sia nel caso di revoca totale. Cosa questa che ovviamente si stabilisce in Tribunale e non in Comune. Altre azioni non si possono intraprendere perché non si può indire una gara per la gestione della piscina aperta senza aver prima risolto il vecchio contratto, né il comune può gestire direttamente una piscina legata a doppio filo a quella coperta per le utenze, per i servizi e per la manutenzione ordinaria. «Possiamo quindi sperare che la questione amministrativa di sciolga entro settembre 2017, con lâinizio della prossima stagione - commentano i genitori - Per quanto riguarda il disagio che la situazione comporta per le famiglie, il Comune sta valutando di riconoscere un contributo che le associazioni, sotto il controllo dei genitori, dovranno destinare al trasporto degli atleti presso le strutture ospitanti. Ci siamo salutati dicendo che noi genitori non avremmo fatto abbassare le luci su questa situazione».
Piscina comunale, tempi lunghi per la riapertura
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