Bilancio positivo a quasi due mesi dall'inizio della collaborazione fra Asl ed Emergency sull'assistenza ai migranti. L'attività dell'ambulatorio mobile di Emergency si è concentrata, come stabilito dall'accordo, nei centri ove maggiore è la presenza di stranieri: Bella Farnia, Sabaudia e B.go Hermada - Terracina, centri dove, in particolare, si registra un'importante presenza di indiani appartenenti alla regione del Punjabi, dediti quasi esclusivamente all'agricoltura e agli allevamenti. Il primo report sull'attività svolta ha infatti fornito una prima istantanea sul bisogno di salute e di integrazione di quanti vivono in quelle zone. Sono state erogate 152 prestazioni fra visite mediche, prestazioni infermieristiche e consulenze di orientamento socio sanitario. La fotografia che ne risulta è abbastanza incoraggiante: la maggior parte degli stranieri che si è presentata ha un lavoro con regolare contratto, un permesso di soggiorno e quasi tutti sono iscritti al SSR. Il Report mette in risalto come il problema maggiore sia quello dell'accesso ai servizi ostacolato da barriere linguistiche, culturali e logistiche. infatti le strutture sanitarie, compresi gli studi dei MMG, risultano distanti dai loro luoghi di vita e lavoro e con orari non conciliabili con le loro necessità. Non ci sono particolari problemi di salute, vengono registrate solo patologie legate allo stress migratorio, alle condizioni di vita e di lavoro. La presenza, anche se non molto alta, di donne e bambini sposta l'attenzione su una fascia di popolazione particolarmente fragile che deve essere ben indirizzata verso le strutture di prossimità presenti sul territorio: pediatri di libera scelta, consultori, centri vaccinali. Facilitare l'accesso alle strutture del SSR presenti sul territorio è uno degli obiettivi principali su cui si basa la collaborazione fra Emergency e ASL, e già dai dati di questo primo mese piccoli passi sono stati fatti in tal senso fornendo ai migranti informazioni di orientamento sociosanitario e, in alcuni casi, anche accompagnandoli presso le strutture sanitarie di prossimità o contattando i MMG. L'iniziativa, al di la dell'utilità di un intervento
strettamente sanitario, si conferma essere un osservatorio privilegiato sulle condizioni di vita e sui disagi d'integrazione di questi cittadini. Al tempo stesso l'iniziativa rappresenta un valido supporto nell'indirizzare i bisogni sanitari, anche non espressi, di questi cittadini, verso le offerte più appropriate, tutto in un ottica di prevenzione al fine di evitare ricorsi impropri o tardivi a strutture di secondo livello. Periodici incontri fra il Coordinatore di Emergency del progetto Latina e i responsabili dell'azienda ASL saranno volti ad una attenta disamina dell'attività svolta al fine di pianificare eventuali interventi migliorativi.