Agita lo spettro del pericolo grillino, Stefano Zappalà. Lo ha fatto a Latina quando sembrava che la lista a Cinque Stelle sarebbe stata presente, ha continuato a farlo a Sabaudia pochi giorni fa. «Non sono capaci a governare, ad amministrare. Guardate Roma. Ma hanno consensi e sono sempre in crescita. L’antipolitica, le forze antisistema, sono un pericolo per le nostre città». E’ un affondo che ha un obiettivo ben preciso: far comprendere per tempo ai partiti tradizionali che tra meno di un anno la Regione Lazio rischia di finire nelle mani di Alessandro Di Battista. «Sarebbe una catastrofe», nella visione di Zappalà.  «I 5 Stelle non sono un partito, ma la becera espressione dell’antipolitica militante - spiega Zappalà - Sono abituati a demolire non a costruire. Lo scorso 4 dicembre ha perso la politica, perché gli elettori sono andati in massa a votare spinti da sentimenti antipolitici, non certo per giudicare come doveva essere una riforma costituzionale».  Davanti a questo scenario, l’ex deputato europeo di Forza Italia non vede alternativa che procedere alla creazione di un fronte unico anti grillini. «Oggi una vera alternativa a M5S non esiste. Il Pd non è un partito forte, il centrodestra va in ordine sparso. Tra un anno quando si voterà, i grillini avranno la maggioranza dei voti proporzionali. Lo stesso rischio esiste per la Regione Lazio. Vogliamo arginare questa onda di antipolitica? Bene, la soluzione è un fronte ampio, che metta da parte le differenze e che risponda all’antipolitica con la politica». Facile a dirsi ma molto più complicato a farsi. Zappalà aveva già tentato una carta simile alle comunali di Latina provando a unire il centrodestra, ora replica a Sabaudia dove però l’unico a rispondere è stato Amedeo Bianchi del Pd. 

(Articolo completo su Latina Oggi del 13 Marzo 2017)