Restano tutti in carcere, tranne Giuseppe Almaviva, scarcerato nei giorni scorsi senza alcun obbligo. Il gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario che una settimana fa aveva firmato le ordinanze di custodia cautelare, ha confermato le accuse per tutti gli indagati. Anche per Natan Altomare che secondo il magistrato può reiterare il reato. Il suo avvocato difensore Pasquale Cardillo Cupo, all’esito dell’interrogatorio di garanzia a cui Altomare era stato sottoposto nei giorni scorsi, aveva presentato un’istanza per chiedere la remissione in libertà.


La richiesta era stata accompagnata anche da una serie di documenti nel tentativo di chiedere al magistrato che ha firmato la misura di ritornare sui suoi passi. Alla fine ieri pomeriggio è stata sciolta la riserva e il gip sostiene la
possibilità di reiterare il reato. La difesa intanto ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Roma e l’udienza è stata fissata per il 26 ottobre per chiedere l’annullamento. La difesa di Altomare ha depositato dei documenti che provano il rapporto di lavoro con Progetto Amico e poi delle email e delle dichiarazioni anche di alcuni medici che assicurano il ruolo ricoperto da Altomare nella struttura: quello di direttore amministrativo.


Sull’episodio dell’auto utilizzata da una banda di romeni, Altomare ha riferito di aver venduto la Bmw X5 ad una donna romena, zia di uno degli indagati nell’inchiesta e che la vendita risale al 12 dicembre del 2014 e che per il passaggio definitivo del veicolo aveva la necessità di attendere la fine del pagamento. «Mi sono incontrato raramente e pochissime volte con quel signore romeno - ha detto Altomare - e quando hanno finito di pagare l’auto non c’è stato più alcun contatto». La difesa ha depositato anche un verbale in cui uno dei romeni afferma in occasione di un controllo delle forze dell’ordine di non conoscere lo stesso Altomare che risultava proprietario.


Nell’ordinanza cautelare l’indagato viene descritto come il promotore dell’ associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di furti in abitazione e in genere di reati contro il patrimonio. E in questo frangente secondo gli investigatori «Altomare ricopriva un ruolo apicale: quello di promotore indicando agli altri gli obiettivi, rappresentati particolarmente da ville presso cui consumare i furti, assicurando loro una asserita “protezione”in caso di intervento da parte delle forze di polizia e fornendo loro i mezzi strumentali alla consumazione dei reati insieme all’auto, una Bmw X5». Il lungo interrogatorio a cui Altomare è stato sottoposto nei giorni scorsi e con cui ha cercato di demolire le accuse non ha convinto il magistrato. Il gip ha respinto l’istanza anche per gli altri indagati che avevano presentato una richiesta. La parola ora al Riesame e le difese annunciano battaglia.