Anche alla fine della stagione estiva si conferma quanto emerso dalle ultime rilevazioni e cioè la sensazione di una ripresa del clima di fiducia e della spinta a fare impresa. In questo senso, i dati relativi alla demografia imprenditoriale si mostrano sostanzialmente positivi sia su base nazionale che locale.
Il tasso di crescita italiano al termine del III trimestre dellâanno si attesta al +0,33%, il più elevato dal 2010 ad oggi, determinato dalla differenza tra un tasso di natalità del +1,23%, più o meno in linea di quanto riscontrato anche negli ultimi anni alla stessa data, ed un tasso di mortalità (calcolato al netto delle cancellazioni dâufficio) del -0,89%, che si conferma in significativa contrazione tendenziale, attestandosi ai minimi negli ultimi 10 anni. Diversa è la situazione del comparto artigiano che ha mostrato una crescita demografica a livello ancora una volta negativa (-0,13%), confermando i valori della serie storica riferiti al III trimestre degli ultimi dieci anni, a dimostrazione delle più accentuate difficoltà del comparto che si protraggono ormai da diverso tempo, determinando la costante flessione delle aperture di nuove attività imprenditoriali.Â
Le dinamiche rilevate a livello laziale mostrano una crescita complessiva del +0,52%, che ricalca quanto riscontrato alla stessa data dello scorso anno (+0,53%), posizionando la regione al secondo posto nella graduatoria regionale, subito dietro la Campania (+0,54%) e davanti alla Calabria (+0,49%).
Le risultanze provinciali laziali evidenziano, come di consueto, la crescita maggiore nella provincia capitolina, che realizza un +0,58% su base trimestrale, sebbene risulti in lieve calo rispetto al dato dello scorso anno (+0,61%); ad ogni modo Roma mette a segno il terzo valore provinciale nella classifica nazionale, dove al primo posto per crescita si posiziona Napoli con un +0,67%. Miglioramento evidente per la provincia di Frosinone (+0,45%, a fronte del +0,36% rilevato a settembre 2014). Invariato invece il tasso di crescita per la provincia di Latina (+0,30%).
La provincia di Latina alla fine del III trimestre presenta uno stock di imprese pari a 57.596 unità registrate, di cui lâ81,6% attive, per un saldo trimestrale di +174 unità , frutto della differenza tra le 745 nuove iscrizioni del trimestre e le 571 cessazioni nello stesso periodo. Il tasso di natalità provinciale si è attestato al +1,30%, in miglioramento rispetto alle risultanze rilevate nel III trimestre dellâanno precedente (+1,26%), mentre il tasso di mortalità si è attestato allo 0,99%, di poco superiore alle analoghe risultanze dello stesso periodo dellâanno precedente (0,96%). Tali valori hanno determinato una sostanziale replica in termini tendenziali del trend di demografia imprenditoriale della provincia pontina.
I segnali positivi si rafforzano anche in relazione agli esiti relativi alle procedure fallimentari che nellâultimo trimestre si fermano a 24, in deciso contenimento rispetto ai valori riferiti nello stesso periodo dellâanno precedente (36 fallimenti). Il dato cumulato delle procedure fallimentari aperte da inizio anno si attesta a quota 92, nettamente al di sotto delle risultanze 2014 (127 fallimenti aperti).
LE IMPRESE STRANIERE
Come di consueto, anche in questo trimestre si confermano i dati positivi per le imprese straniere che, alla fine del III trimestre 2015, hanno superato le 3.900 unità , rappresentando il 6,79% del tessuto imprenditoriale pontino; si tratta di una quota inferiore ai valori nazionali (8,98%) e regionali (10,94%), ma in continua e costante crescita. Anche in questo trimestre con un tasso di crescita del +2,09% le imprese straniere confermano performance superiori alle dinamiche messe a segno dalle realtà âindigeneâ (+0,18% la relativa variazione). Tuttavia, occorre rilevare che il dato a fine settembre risulta in rallentamento rispetto a quanto rilevato alla stessa data dello scorso anno (+2,35% nel periodo luglio-settembre 2014).Â
Anche in questa rilevazione si mantiene pressoché costante lâampiezza dello spread tra il tasso di crescita delle imprese italiane e i valori evidenziati dalle realtà straniere.
Atteso che lâarticolazione settoriale del tessuto produttivo condiziona le scelte imprenditoriali delle diverse componenti, anche per gli stranieri le attività commerciali annoverano il primato in termini di âpresenzeâ (1.532 imprese, per un peso percentuale sul totale delle imprese straniere pari al 39,15%); seguono le Costruzioni (605 imprese, pari al 15,64% dellâuniverso imprenditoriale estero) ed il comparto agricolo (306 unità ,per una quota del 7,82%).
In termini di incidenza percentuale sullâinsieme delle imprese della nostra provincia che compongono i diversi segmenti di attività , la penetrazione degli stranieri è più significativa in primis nel settore dei Servizi alle imprese (prevalentemente si tratta di attività di pulizie e di cura e manutenzione del paesaggio), dove ogni 100 imprese iscritte 15 sono non indigene, a fronte di un valore medio pari a 7 unità ; seguono le già menzionate attività commerciali e le costruzioni.
Per quanto riguarda il numero di imprese giovanili presenti alla fine del mese di settembre sul nostro territorio, il registro camerale conta 6.607 unità , delle quali 5.692 attive (86,15%). In termini relativi le imprese giovanili hanno raggiunto lâ11,47% dellâintero tessuto produttivo locale; dato percentuale superiore ai valori nazionali (10,04%) e regionali (9,80%). A proposito di questo ultimo riferimento, la provincia di Latina si posiziona, nella Regione Lazio, subito dopo Frosinone che ha il 12,5% di imprese giovanili e davanti a Rieti (10,22%). Con un saldo positivo di 138 unità , il tasso di crescita delle imprese giovanili pontine nel III trimestre di questâanno si è attestato al +2,14%, in rallentamento rispetto al dato rilevato lo scorso anno nello stesso periodo (+2,53%).
Anche le imprese giovanili annoverano le maggiori âpresenzeâ nelle attività commerciali (1.843 unità ), che rappresentano quasi un terzo degli imprenditori juniores, peraltro con un tasso di crescita che si conferma in accelerazione tendenziale (+0,65%, a fronte del +0,37% riferito al periodo luglio-settembre 2014); seguono le Costruzioni (841 imprese, per una quota del 12,73% sullâuniverso giovanile), il cui trend mostra anchâesso una crescente accentuazione positiva rispetto alle risultanze dellâanalogo periodo dellâanno precedente (+1,60%, a fronte del +1,47% del III trimestre 2014). Nello scorrere lâarticolazione settoriale, si giunge allâagricoltura e alle attività di somministrazione di alimenti (ristoranti, pizzerie e bar), che spiegano entrambe il 10% delle attività under 35.