La lettera di Gianluca Tuma«L’unica mia colpa, se si può chiamare colpa, in questa bruttissima vicenda è stata quella di essere amico di infanzia di Costantino Di Silvio. Ovviamente non dirò mai che è stata un’amicizia inopportuna, ma senz’altro posso dire che dal giorno 12 ottobre 2015 (uno dei giorni più brutti della mia vita) il nostro rapporto non è più lo stesso. Io devo pensare esclusivamente a tutelare la mia splendida famiglia. Sono stato arrestato, messo alla gogna mediaticamente, fatto passare come un criminale di strada, senza aver commesso nessun, e dico nessun, reato. I più danneggiati da questa atroce vicenda sono stati i miei innocenti e splendidi tre bambini».