La prima riunione, quella che doveva rompere il ghiaccio, è andata. Ieri pomeriggio si sono trovati allo stesso tavolo Nicola Calandrini, Enrico Tiero, Marino Di Girolamo, Corrado Lucantonio, Gianluca Di Cocco e alcuni rappresentanti delle liste civiche di area centrodestra. A fare da gran cerimoniere, Vincenzo Bianchi. Un incontro positivo, che ha posto le basi per ricreare un rapporto di collaborazione tra i partiti del centrodestra di Latina in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. Gli inviti, partiti da una iniziativa di Enrico Tiero, hanno dunque avuto un riscontro positivo. Del resto, visto che fino a qualche giorno fa i rapporti stavano a “carissimo amico”, l’aver messo tutti i partiti della coalizione attorno allo stesso tavolo, non può che essere visto come un successo.
I contenuti del confronto sono stati diversi, ma su un paio vale la pena di porre l’accento, come spiega Vincenzo Bianchi, ambasciatore presso la stampa di quanto accaduto a porte chiuse. «E’ iniziato un confronto sui punti del programma, sulle cose da fare. Credo sia un aspetto importante, perché è da lì che bisogna partire per costruire un’intesa che regga nel tempo. Poi chiaramente abbiamo anche accennato ai metodi, a come comportarci per scegliere il candidato sindaco». Tutti sono consapevoli che questo passo è quello più delicato, è l’ostacolo su cui tutto può crollare. Bianchi però assicura che su un punto sono tutti uniti: «Il principio sarà quello dell’autodeterminazione, ossia non accetteremo imposizioni da Roma su scelte che riguardano solo ed esclusivamente la città di Latina. E su questo possiamo aggiungere un altro particolare: il candidato sindaco del centrodestra sarà un politico, perché non può essere altrimenti». Insomma, a Roma sono avvertiti. I pontini, stavolta, sono agguerriti e non intendono farsi abbindolare da accordi che li scavalchino.
La prossima riunione si svolgerà la settimana prossima, così da avere prima di Natale una road map che possa portare a mettere nero su bianco l’accordo per i primi giorni del 2016. Così da partire pancia a terra per la campagna elettorale. Questi i propositi. Chissà se l’accordo sarà davvero sotto l’Albero.