La polizia continua ad indagare sulle attività professionali dell’avvocato Paolo Censi, morto suicida il 23 dicembre scorso all’interno del suo studio legale, con l’intento di individuare, ammesso che ve ne sia una diversa da quelle intime ed umane che quasi sempre accompagnano gesti estremi, la ragione che lo avrebbe spinto a togliersi la vita.
L’attenzione degli investigatori, per i quali non vi è alcun dubbio che si sia trattato di un suicidio, è tutta orientata sul versante patrimoniale del professionista e sulle ragioni che che lo avrebbero portato in Svizzera soltanto pochi giorni prima di togliersi la vita con un colpo di pistola. Si tratta di indagini intraprese immediatamente dopo la tragedia del 23 dicembre e sollecitate dagli stessi familiari dell’avvocato, più di ogni altro interessati a fare chiarezza sulla morte del congiunto che fino a quel momento non aveva dato alcun segno di debolezza o manifestato propositi estremi.

L'articolo completo in edicola oggi 14 gennaio 2015 su Latina Oggi