Mancano ormai pochi giorni, ad Anzio, per l’approdo in commissione Ambiente del progetto per la realizzazione di un impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti sito in via delle Cinque Miglia, alla periferia della città, a cavallo fra Padiglione e Lavinio.
In particolare, il presidente della commissione - Antonio Geracitano - intende vagliare il progetto presentato da una società privata prima dell’approdo dello stesso in una Conferenza dei servizi, che sarà celebrata nella ex Provincia di Roma a inizio marzo.

C’è da aspettarsi, dunque, che la commissione sarà partecipata - oltre che dai consiglieri, dagli assessori e dai tecnici - da cittadini, da esponenti dei partiti e movimenti politici e dai rappresentanti dei comitati civici.

Infatti, nelle scorse ore sono state molte le considerazioni arrivate circa il progetto.

Secondo il MeetUp “I Grilli di Anzio”, sarebbero davvero tantissime le tipologie di rifiuti che verrebbero stoccati all’interno dell’area in questione, di cui la società proponente il progetto sarebbe proprietaria. Si va dal legno alla plastica, dalla carta al vetro, dai materiali ferrosi a quelli di risulta, fino ad arrivare ad oli, detergenti e medicinali.

«Il tutto - scrivono i grillini di Anzio - per un totale di 50.500 tonnellate all’anno».

Il timore, tra l’altro, è soprattutto legato al fatto che nell’area di Padiglione, a poca distanza fra loro, sarebbero previsti ben tre impianti di trattamento rifiuti: oltre a questo progetto, infatti, ci sono i due impianti per la produzione di biometano di via della Spadellata (già autorizzato) e di via De Curtis (in fase di conferenza dei servizi).

«Le alternative sostenibili per la città e per la regione esistono - hanno invece precisato, nelle scorse ore, dal partito della Rifondazione comunista -: implicano la gestione pubblica dei rifiuti e la costruzione di impianti in grado di servire le varie comunità in maniera sostenibile. Vengano attuate. Nel frattempo, il sindaco Bruschini blocchi la costruzione di tutti gli impianti oggetto delle preoccupazioni della popolazione, applicando il principio di precauzione».

Vale la pena ricordare, in chiusura, che a rendere noto della convocazione di una conferenza dei servizi per valutare questo progetto era stato il comitato “Anzio No Biogas”, i cui componenti stanno vagliando le carte relative all’impianto in vista del Consiglio comunale di domani e della commissione Ambiente del 2 febbraio.