Sì all'impianto di messa in riserva dei rifiuti che una società privata vuole costruire alle Cinque Miglia - estrema periferia di Anzio - ma con lo stralcio di alcune tipologie di scarti da conferire nei capannoni, in modo tale da abbassare il quantitativo annuo in termini di tonnellate di rifiuti depositati nella struttura.

Sarà questa la posizione che porterà avanti il Comune di Anzio, così come reso noto dall'assessore all'Ambiente, Patrizio Placidi, durante una "infuocata" riunione della commissione Ambiente, alla quale hanno preso parte decine di cittadini residenti alla Sacida e facenti parte del comitato "Anzio No Biogas", sostenuti dalla senatrice del MoVimento Cinque Stelle - Elena Fattori - anch'ella presente alla riunione.

Il progetto - che sarà vagliato da una conferenza dei servizi nella Città Metropolitana di Roma Capitale il prossimo 2 marzo - è stato illustrato dal dirigente comunale all'Ambiente, Walter dell'Accio, prima che il progettista dell'impianto - presente alla riunione - prendesse la parola per illustrare le caratteristiche tecniche.

I cittadini, che hanno subissato di domande i commissari e i tecnici, non vogliono proprio sentire parlare di un nuovo impianto riguardante i rifiuti nella zona di Padiglione: per loro, infatti, con la quasi certa costruzione dell'impianto di trattamento con produzione di biometano alla Spadellata e con un altra struttura simile al vaglio di una conferenza dei servizi in via De Curtis, un terzo impianto - seppur di stoccaggio dei rifiuti e trattamento del solo scarto verde tramite un trituratore - sarebbe troppo.

Per questo è stato invitato il Comune a dire un secco "no" al progetto, ma dai commissari - in questo senso - non sono arrivate rassicurazioni poiché, a loro detta, l'ente non può bloccare un progetto simile le cui autorizzazioni sono demandate a un altro ente.

La senatrice Fattori, alla quale hanno fatto eco anche altri esponenti dei comitati e della società civile, ha però evidenziato come - a sua detta - il Comune possa evitare la costruzione dell'impianto.

In tal senso, i cittadini hanno chiesto una variante al Piano industriale - che risale agli anni '70 - e l'approvazione di un nuovo Regolamento di Igiene e Sanità, ossia due impegni che il Comune aveva preso diversi mesi fa in Consiglio comunale, con una mozione approvata all'unanimità.

I toni del confronto, a volte, si sono innalzati: i cittadini, però, restano con l'amaro in bocca alla luce del fatto che il municipio intende chiedere una diversa tipologia di rifiuti da stoccare a fronte del parere positivo all'impianto.