Dopo il sopralluogo andato in scena attorno all’ora di pranzo di lunedì - alla presenza di tecnici della Prefettura, carabinieri, polizia di Anzio e Municipale nettunese -, ieri sono andati in scena dei nuovi controlli all’interno della villa a cui si accede da una strada privata, traversa di via dello Scopone, alla periferia di Nettuno.

In particolare, la polizia locale ha raggiunto il sito “candidato” a divenire un piccolo centro d’accoglienza per richiedenti asilo - sembrerebbe, in tal senso, che potrebbero essere ospitati massimo quindici migranti - e ha dato vita a ulteriori verifiche, volte a capire se lo stabile possa davvero essere un luogo dove far alloggiare dei profughi.

I controlli integrativi - disposti dal Comune - avrebbero evidenziato l’assenza di un allaccio alla pubblica fognatura (la zona non sarebbe proprio servita) ma anche una situazione non perfetta dello stabile, a cui si aggiungerebbe la presenza di una veranda chiusa da molti anni.

Allo stato attuale, dunque, non sembrerebbe facile ottenere una agibilità per la villa.

Al di là di questo, comunque, nei prossimi giorni il sindaco Casto potrebbe recarsi in Prefettura per evidenziare la situazione in cui si trova Nettuno: sono quasi 250, infatti, i migranti ospitati in città, all’interno di tre centri operativi in via Sele (zona Le Vele), in via dei Tinozzi (tra San Giacomo e i Zucchetti) e in via D’Andrea (Zona Artigiana). Di conseguenza, eventuali altri arrivi andrebbero a rendere ancor più “particolare” la situazione da gestire.