Un guasto transitorio all’impianto di dearsenizzazione dell’acqua installato alle sorgenti di Carano. Sarebbe stato questo il motivo dell’innalzamento della presenza di Arsenico nella risorsa idrica fuoriuscita nei primi giorni di febbraio da cinque fontanelle dislocate sul territorio di Nettuno, col vice sindaco Daniele Mancini che, nel giorno di San Valentino, ha ordinato la chiusura dei punti di approvvigionamento pubblici e chiesto ad Acqualatina di effettuare immediati interventi per il ripristino dei valori a norma di legge.

In tal senso, il gestore del servizio idrico integrato dell’Ato 2 ha già provveduto a effettuare la riparazione necessaria, ripristinando ancor prima dell’ordinanza comunale il funzionamento completo del dearsenizzatore. I prelievi del Sian della Asl Roma 6, infatti, erano stati effettuati fra il primo e il 6 febbraio: per il ritiro dell’ordinanza, dunque, occorrerà attendere il risultato dei nuovi prelievi.

Di conseguenza, si può certamente parlare di un allarme rientrato: intanto, però, non erano mancate le prime mobilitazioni politiche. Per esempio, “Terra Nostra Italiani con Giorgia Meloni” e il circolo “Nettunia” di Fratelli d’Italia, in persona dei rispettivi referenti Giulio Verdolino e Danilo Conversi, avevano richiesto «la convocazione di un tavolo tecnico al fine di comprendere lo stato della situazione attuale». Ai due politici locali aveva fatto eco anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori.