"Il programma europeo per il sostegno dell’occupazione giovanile “Garanzia Giovani”, vede in provincia di Latina migliaia di giovani che hanno aderito al piano di opportunità occupazionale. In particolare ci riferiamo ai tirocini, una delle opzioni previste dal programma, che garantivano non solo la possibilità occupazionale e la professionalizzazione ma anche un rimborso mensile - si legge in una nota dei sindacati - Purtroppo però CGIL, CISL, UIL, di Latina hanno raccolto con rammarico le continue lamentele dei giovani coinvolti nel programma, constatandone i ritardi nella gestione burocratica. I principali problemi sono legati alla burocrazia e a una documentazione complessa da compilare sia dal lato impresa sia dal lato lavoratore, accompagnata da una vaghezza di informazioni e di direttive per far procedere senza intoppi il percorso scelto. Pesanti risultano soprattutto i gravissimi ritardi nelle erogazioni.  In questi tempi difficili la certezza di un’esperienza professionalizzante unita alla possibilità di un riconoscimento economico sono un obiettivo importante per un giovane. Purtroppo questa aspettativa rischia di rimanere disattesa. Peraltro sebbene tante aziende si siano rese disponibili ad anticipare i rimborsi, questa possibilità non può essere messa in atto, per la indisponibilità della Regione Lazio.

CGIL, CISL, UIL, di Latina continuano a registrare con grande apprensione e preoccupazione le estenuanti difficoltà che tanti ragazzi stanno riscontrando con il programma “Garanzia Giovani”, apprensione già manifestata dalle Segreterie Regionali CGIL-CISL e UIL all'Assessore alle Politiche del Lavoro  della Regione Lazio in data 9 dicembre 2015.

Si scontano problemi insistenti – commentano i Segretari Generali di CGIL CISL UIL di Latina Anselmo Briganti, Tommaso Ausili e Luigi Garullo -  molti ragazzi si sono iscritti con slancio ed entusiasmo al programma Garanzia Giovani nel Lazio, spinti dall’enorme tamtam mediatico messo in atto dalla Regione Lazio circa le grandi opportunità offerte dal programma. Nella realtà le cose sono ben diverse in quanto i problemi sono tanti e si riscontrano ritardi nella presa in carico dei ragazzi; spesso infatti le persone arrivano ad uscire dal programma senza ancora essere mai state chiamate dai centri per l’impiego, o ancora ci sono grandi difficoltà rispetto alla burocrazia riferibile alla rendicontazione perfino di semplici rimborsi. La sensazione è che in particolare nel Lazio la macchina burocratica regionale il più delle volte rallenta il processo. In Lombardia ad esempio – continuano i Segretari – la regione fa anticipare i rimborsi dei tirocinanti alle aziende, anche in Emilia Romagna il programma Garanzia Giovani prevede un meccanismo di erogazione simile a quello della Lombardia, con l’aggiunta di una integrazione aziendale, cosa che aumenta la serietà delle opportunità a cui si aderisce, non sappiamo – aggiungono i Segretari - se sono le soluzioni migliori ma almeno vengono poste in essere azioni per superare le difficoltà e comunque le cose funzionano meglio.

Assistiamo a volte a dei rimpalli fra Regione e INPS  – continuano ancora Briganti, Ausili e Garullo – noi crediamo ancora che Garanzia Giovani possa essere una importante opportunità.

 

Su temi così importanti – proseguono i Segretari – occorre un confronto serrato con il sindacato; è necessario che il Presidente Zingaretti e l’Assessore al Lavoro guardino con interesse le esperienze  dell'Emilia Romagna e della Lombardia.