Una società che formalmente è iscritta in Camera di Commercio per la produzione di servizi finanziari ha accumulato debiti verso lâErario e gli enti previdenziali per 1,1 milioni di euro ed è praticamente cotta essendo una piccola srl. Ma questa società , la Silt, è interamente partecipata dalla Cisl e si scopre ora che il soggetto giuridico che si occupava dei centri di assistenza fiscale di uno dei più importanti sindacati non ha pagato per anni le tasse né i contributi dei propri dipendenti. Al punto che nellâultimo bilancio presentato, nel 2011, i debiti tributari erano pari a 466mila euro, quelli verso lâInps per competenze pari a oltre 2000 euro, mentre le ritenute non versate per i lavoratori autonomi erano superiori a 11mila euro, quelle per i lavoratori dipendenti superiori ai 137mila euro, quelle per i collaboratori coordinati di circa 30mila euro. E il debito verso lâErario era di 335mila euro. Con un bilancio in queste condizioni e la relazione allarmante dei revisori, la Silt avrebbe dovuto essere dichiarata fallita da almeno tre anni, invece non risulta ancora neppure in liquidazione. Ma la situazione di grave difficoltà economica si trascinava dal 2006 per cause che vengono definite «straordinarie» in atti depositati presso la Camera di Commercio.
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