Lâesposto su una serie di presunte irregolarità edilizie compiute nel corso della realizzazione di una palazzina di cinque piani in viale Marconi è di oltre due anni e mezzo fa, ed aveva innescato un procedimento giudiziario teso alla verifica della fondatezza degli elementi rappresentati dallâautore della denuncia. Il magistrato inquirente, il pm Capasso, aveva incaricato i tecnici del Comune di effettuare un sopralluogo allâinterno della palazzina, e allâesito dellâaccertamento era stato confermato dagli stessi tecnici che le opere eseguite rispondevano fedelmente al progetto presentato, fatti salvi dei locali tecnici che risultavano trasformati in residenze. Per quella trasformazione il pubblico ministero aveva iscritto sul registro degli indagati i proprietari dei due locali tecnici, attribuendo loro la responsabilità degli interventi abusivi di modifica dello stato dei luoghi. Il prosieguo delle indagini aveva però convinto il magistrato dellâassenza di responsabilità penali da parte delle due persone indagate, ed aveva proposto lâarchiviazione del procedimento. Proposta alla quale si era opposto lâautore della denuncia che aveva dato vita alle indagini, anchâegli residente nella stessa palazzina.
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