I cittadini stanchi di delegare, la rivoluzione che parte dal basso, la politica fatta con l’autotassazione. Sembrano retaggi degli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta ma sono invece il volto nuovo di un impegno civico diverso rispetto al passato. Sono i capisaldi attraverso cui Damiano Coletta ha lanciato la sfida di Latina Bene Comune, la lista che vuole essere l’outsider delle prossime elezioni comunali e conquistare la fiducia degli elettori latinensi, stanchi delle malefatte di un certo ceto politico che li ha governati fino a oggi. Ieri Coletta ha spiegato tutto ciò a qualche centinaio di persone che hanno preso parte all’inaugurazione della sede elettorale di Lbc in corso della Repubblica, a due passi da piazza San Marco, dove fino a qualche tempo fa c’era il locale Le Streghe al Corso.
Tanti presenti, la gran parte mai si era interessata alla politica. Coletta lo sottolinea: «Il nostro movimento è fatto di persone che per la prima volta hanno deciso di non delegare più agli altri ma di impegnarsi in prima persona per la loro città». Molto del suo discorso ruota attorno a chi ha amministrato fino a oggi Latina. «Hanno trasformato la gestione della cosa pubblica in un centro di affari personale, che serviva a tutelare solo i loro interessi, non quelli della comunità».

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