Un vero e proprio boom di vendite quello legato alle case di nuda proprietà, ossia alla vendita del proprio immobile tenendo per sé il diritto di viverci per tutta la vita. Nel secondo semestre del 2015, come riportato nella relazione della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti, è stato registrato un aumento del 20% delle vendite in provincia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di un dato che fotografa la situazione di difficoltà di tanti proprietari, soprattutto anziani, provati da anni di crisi, i quali vendono i propri immobili mantenendo l'usufrutto. Per chi compra i vantaggi sono due: si acquista un immobile a prezzo agevolato (in base a l’età dell’usufruttuario) e per tutto il periodo in cui l’usufruttario utilizza la casa, la nuda proprietà viene doppiamente rivalutata: da una parte per l'incremento del valore di mercato dell'immobile; dall'altra per l'avanzamento dell'età dell'usufruttario. 
«Si tratta di un fenomeno che va di pari passo con l’evoluzione demografica del nostro Paese – dichiara Santino Nardi, presidente provinciale Fiaip - ricorre alla vendita della nuda proprietà soprattutto chi, avendo scarsi legami con la famiglia oppure essendo privo di eredi diretti, ha bisogno di liquidità per il proprio sostentamento conservando però la disponibilità dell'immobile».

Ma quali sono i vantaggi e come si colloca il suo valore rispetto ai parametri di mercato? «La nuda proprietà – spiega Nardi - è il valore dell’immobile decurtato dell’usufrutto. In parole povere, vendere la nuda proprietà significa cedere il proprio immobile tenendo però per sé il diritto di viverci per tutta la vita, incassando subito un capitale che può aiutare a vivere meglio, in tranquillità, oppure aiutare i figli a comprare una casa e/o avviare un’azienda».

E quali sono i vantaggi per chi acquista? «Presto detto – replica Nardi - chi compra la nuda proprietà di una casa acquista un immobile a un prezzo agevolato, in base all’età dell’usufruttuario. Durante il periodo in cui l’usufruttario rimane in casa, la nuda proprietà si rivaluta doppiamente sia grazie all’incremento del valore di mercato dell’immobile, sia grazie all’avanzamento dell’età dell’usufruttario stesso».

Un esempio? «Acquistare oggi un appartamento dal valore di mercato di 200mila euro da un venditore che abbia 57/60 anni – evidenzia il Presidente –, vorrebbe dire pagarlo circa 80mila euro, ovvero col suo valore decurtato di circa il 60% a causa della lunga aspettativa di vita di chi lo abiterà. Lo stesso acquisto effettuato da un 79/82enne costerebbe, per forza di cose, circa 150mila euro, ovvero il 25% in meno del valore reale. Ne consegue che acquistare una nuda proprietà oggi, anche solo per rivenderla tra dieci anni, si rivelerà in ogni caso un investimento produttivo».

Ma qual è l’identikit di chi effettua questo tipo di acquisto? «Per il 75% dei compratori, un acquisto di questo tipo è finalizzato all’investimento a lungo termine; solo per il 19% di essi riguarda l’abitazione principale. Per quanto riguarda l’età, coloro che vendono risultano principalmente over 65 (nel 63%, dei casi), mentre gli acquirenti hanno solitamente un’età compresa tra 45 e 54 anni. La maggior parte dei venditori (79,9%) vende la nuda proprietà per reperire liquidità e mantenere un certo tenore di vita oppure, il restante 20,1%, per sostenere i figli nell’acquisto della casa o nell’avvio di un’attività commerciale. La grande maggioranza di chi cede (oltre il 63% dei casi) risulta single, in special modo vedovo/a. Ma quali sono garanzie e obblighi per chi effettua questo tipo di transazioni? «Dal punto di vista legislativo – spiega Nardi -, i diritti di usufrutto e nuda proprietà sono disciplinati dagli articoli del Codice Civile che vanno dal 978 al 1020. Le spese di manutenzione straordinaria dell’immobile sono a carico del nudo proprietario, ovvero di chi ha comprato, mentre quelle di manutenzione ordinaria dell’usufruttuario, che è tenuto a mantenerlo in buono stato senza modificarlo o danneggiarlo. Le imposte come l’Irpef e l’Imu sono invece a carico dell’usufruttuario – conclude Nardi -, perché la legge stabilisce che le paghi chi ha la disponibilità del bene. Anche questo, quindi, può essere un motivo per cui risulta conveniente l’acquisto della nuda proprietà».