Mesi e mesi a seguire casi scottanti di economia e ambiente e poi buttare alle ortiche il 20% dei voti disponibili sulla piazza di Latina per le prossime elezioni amministrative. E’ la parabola discendente e pure un po’ amara del Movimento Cinque Stelle che non si è fidato di nessuno dei suoi meetup e ha negato l’assegnazione del simbolo aprendo così il varco ad una serie di ipotesi su chi potrà prendersi adesso il gradimento degli elettori grillini e su dove saranno inglobati i già candidati a sindaco. Ma in questa storia c’è qualcosa di altro, diverso e più importante: anche il Movimento Cinque Stelle a Latina è stato «logorato» dalle correnti interne. Esattamente come è già accaduto in modo plateale nel centrodestra e in misura accentuata nel Partito Democratico. Che cosa era il Movimento fino a tre giorni fa? Un blocco potente, nel senso originario del termine. Alle ultime elezioni regionali ha eletto una consigliera, Gaia Pernarella, alle politiche era andata anche meglio con tre parlamentari, due senatori e un deputato.

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