«Sono a pezzi, il dolore non va via, a tratti è lancinante, peggiora, ed essendo incinta non posso assumere farmaci troppo potenti che potrebbero nuocere al bambino che porto in grembo».
à ancora ricoverata in un lettino dellâospedale San Camillo di Roma, Roberta Maletta, la trentenne di Ceccano alla decima settimana di gravidanza che nel pomeriggio di Pasqua è stata colpita al fianco sinistro dalla fiocina partita dal fucile da pesca di un sub, mentre con un gruppo di amici era in barca nel mare di Ponza.
«Oggi - ci dice scrivendo in chat - mi hanno sottoposto a molti accertamenti. Fortunatamente sembra che non ci siano problemi particolari né per me né per il bambino. Solo questo dolore che mi toglie il respiro e la forza perfino di parlare. Mi sento stanca e ho tanto bisogno di riposare».
Le chiediamo se il sub, il quarantasettenne di Roma denunciato per lesioni colpose, si è fatto vivo almeno per informarsi sulle sue condizioni di salute.
«No - ci risponde secca Roberta - non ho alcuna notizia di questa persona, come non so per cosa sia stato denunciato. Lâho letto sul vostro giornale ma ufficialmente non mi è stato comunicato nulla».
Cosa vorrebbe dirgli?
«Per quello che ha fatto non ha scuse né giustificazioni. à solo un folle».
Roberta Maletta ha ribadito proprio a âCiociaria Oggiâ che a suo avviso il sub avrebbe sparato di proposito contro di lei e non, come lâuomo ha invece dichiarato ai carabinieri, per un errore. Ricordiamo che la barca è passata sul sub il quale, una volta riemerso, ha accusato il gruppo di amici di volerlo ammazzare, mentre questi ultimi lo hanno rimproverato per non aver segnalato la sua posizione con boe o bandierine come la legge prevede. Di qui il violento diverbio e il colpo di fiocina.
Ed è proprio su questo punto che si stanno concentrando le indagini dei carabinieri di Ponza, che vogliono capire se il colpo di fiocina, che per poco non ha ammazzato Roberta e il bimbo che porta in grembo, sia partito per errore o deliberatamente. Una differenza sostanziale che potrebbe far configurare ipotesi di reato anche molto più pesanti delle lesioni colpose finora contestate al sub. Roberta ci saluta quindi con un âciaoâ che lascia trasparire tutto il dolore e la sofferenza che sta patendo per la ferita provocata dalla fiocina penetrata per 4 centimetri nel suo costato fino ad un centimetro dal polmone.