Le statistiche non servono più, i numeri diventano fin troppo semplici da interpretare. Mentre l’inesorabile tracollo funzionale della sanità pontina registra cifre preannunciate e picchi di decadenza. Solo in un anno: dal 2015 ad oggi. E’ bastato un anno perché le liste d’attesa divenissero, nella concretezza, carta straccia. E così una visita ambulatoriale o un esame diagnostico si trasformano in prenotazioni surreali. Quale il significato di una mammografia nei tempi di campagne tutte proiettate sulla prevenzione? Un controsenso: se ne parla per l’anno prossimo, forse. All’ospedale Santa Maria Goretti di Latina un miraggio, e c’è di peggio: in nessuna delle strutture della provincia è più possibile prenotare un’ecografia mammaria bilaterale. Ma è solo la punta di un iceberg. Analizzando le liste chiuse saltano fuori quei numeri che dovrebbero far riflettere. Chi si appresta a mettersi in fila presso gli sportelli del Cup o magari preferisce avvalersi della tecnologia rivolgendosi al servizio Recup della Regione Lazio direttamente on-line, rimarrà ben presto deluso. Non sono dettagli. Niente più spazio per visite reumatologiche, i pazienti malati dovranno farsene una ragione. Liste bloccate per le visite diabetologiche. E per quella dermatologica, se ne riparlerà a luglio 2017. Naturalmente queste attese concernono esami e prestazioni diagnostiche convenzionate con la Asl; perché l’offerta sanitaria privata è infatti tutt’altra faccenda. 

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (04 aprile 2016)