Il clima che si respira nel quartiere dei pub preoccupa e non poco le forze dell’ordine. Ma non ci riferiamo tanto alla violenza con cui, troppo facilmente, si concludono liti più o meno futili. Quanto piuttosto all’omertà che troppo spesso frena le vittime, anche quelle che non hanno interessi illeciti da nascondere e sono coinvolte loro malgrado in episodi del tutto ingiustificati e folli, di fatto lasciando che il bullo di turno possa farla franca e continui a rendersi protagonista di altre aggressioni.
In questo clima le forze dell’ordine hanno le mani legate perché risulta difficile indirizzare i giovani violenti su percorsi di correzione. Per intenderci, laddove le vittime riportano lesioni gravi o le modalità lasciano configurare reati gravi, polizia e carabinieri possono procedere d’ufficio, mentre nei casi in cui le aggressioni, seppure brutali, non si concludono con prognosi superiori ai venti giorni, senza la denuncia formale della vittima gli investigatori possono fare ben poco. È capitato ad esempio, anche negli episodi degli ultimi mesi, che le forze dell’ordine abbiano raccolto forti sospetti a carico di personaggi a loro più o meno noti che periodicamente si rendono protagonisti di casi di violenza proprio nel quartiere dei pub, ma senza poter procedere in assenza di elementi di prova concreti.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (04 aprile 2016)
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