Parla per la prima volta in pubblico il luogotenente Gaetano Reina, vittima del tetato omicidio ordinato da Angelo Fanfarillo che poi ha corrotto i testi. E il luogotenente racconta di cosa aveva scoperto indagando a Cisterna: una rete di società riconducibili al faccendiere arrestato e che avevano contatti con altre coop di Domenico Capitani e Fabrizio Perrozzi, passando per l’ex Cirio di Sezze e la Manifatture del Circeo, comprata all’asta dalla Etr di Perrozzi. Il luogotenente aggredito in una informativa ipotizzava un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e l’inchiesta è stata approfondita. Ieri intanto sono stati ascoltati gli altri tre indagati, finiti agli arresti domiciliari perché hanno ritrattato in aula.

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