Gli organizzatori della manifestazione al cippo di Campoverde per ricordare i caduti del battaglione Barbarigo prendono le distanze dalle parole di Maurizio Boccacci. Dai promotori dellâiniziativa in programma il 25 aprile arriva una condanna netta alle minacce che il leader di Militia ha rivolto su un gruppo facebook allâAnpi, ma anche una ferrea rassicurazione: la cerimonia sarà tranquilla e non ci saranno strascichi o code polemiche. Una risposta indiretta allâassociazione partigiani di Aprilia, che da alcuni anni contesta la legittimità costituzionale del raduno (con una contro-protesta dallâaltra parte della strada) e che mercoledì scorso, dopo le offese e sui social network, ha scritto al Prefetto di Latina per chiedere lâannullamento della manifestazione. «Sono 19 anni che andiamo lì - spiega Alberto Indri, presidente del campo della Memoria - e non mai è accaduto nulla di spiacevole. Persone come Boccacci non fanno parte del nostro gruppo, non ci rappresentano e parlano a titolo personale».
Ancora più esplicito è Aurelio Pazienti, esponente della destra apriliana che da 50 anni presenzia a Campoverde. «Personalmente non conosco Boccacci, non ci riconosciamo - spiega - nelle sue parole e perciò prendiamo le distanze da queste offese. Lâintento è solo quello di commemorare nostri morti, possiamo assicurare che nonostante le provocazioni non succederà niente».
Se da un lato gli organizzatori prendono le distanze da Militia su un punto preciso non arretrano: la commemorazione è legittima e hanno lâintenzione di celebrarla il 25 aprile. Una tradizione che ormai si ripete da oltre cinque decadi.
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (15 aprile 2016)