Sarà un ispettore della Questura di Lodi a spiegare in aula nel Tribunale di Latina come la faida che qualche anno fa scoppiò tra colombiani e cinesi e che vide furti e rapine in tutta Italia, coinvolse anche Aprilia dove i titolari di un noto negozio di via Mascagni finirono nel mirino dellâassociazione per delinquere sgominata nel 2013.
E lâaccusa nei confronti dei 13 arrestati è proprio di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati in appartamenti e, per quattro di loro anche finalizzata alla commissione di rapine.
Un gruppo di 13 sudamericani, otto uomini e cinque donne che dal Lazio, in particolare da Roma e Viterbo si muovevano in tutto il Paese. Obiettivi della banda alcuni commercianti cinesi. Il perché lo hanno spiegato gli inquirenti dopo i blitz effettuati nellâambito dellâoperazione denominata âLos tombosâ, il termine con cui venivano chiamati i rappresentanti delle forze dellâordine dai pali che allertavano i complici dellâarrivo della Polizia: i commercianti cinesi, una comunità riservata, poco integrata e poco incline a âfidarsiâ di banche e istituti di credito, spesso tengono grosse somme di denaro in casa, o nelle attività . Tutto contante.
L'articolo completo su Latina Oggi (18 aprile 2016)
Â