“Chiediamo che i Sindaci e gli operatori delle forze dell’ordine delle isole di Ischia, Ponza, Procida e di tutte le isole tirreniche, dove sono stati segnalati atti di caccia di frodo, diano assistenza e protezione ai volontari di qualsiasi associazione ambientalista e animalista sia presente per azioni antibracconaggio. La caccia è chiusa e chi va in giro armato è fuorilegge e viola penalmente la legge 157/92”.

E’ quanto afferma in una nota il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria, che prosegue “A Ponza, dove sono presenti i volontari del Cabs che stanno operando controlli sull’isola e a Palmarola, piccola isola dove in passato sono avvenuti gravi abbattimenti di uccelli migratori in periodo di divieto di caccia, non è pensabile vietare lo sbarco ai volontari mentre i bracconieri fanno i propri comodi, nascondendo le armi e sbarcando indisturbati”.

“A Ischia - prosegue Mamone Capria - dove recentemente il Corpo forestale dello Stato con volontari dell’Enpa hanno sorpreso in pieno giorno un bracconiere che ha ucciso due quaglie, con cane e richiami vietati al seguito, serve un maggiore impegno di tutti gli operatori delle forze di polizia per prevenire la caccia illegale”.

La Lipu ricorda che solo in Italia fino a otto milioni di uccelli migratori vengono abbattuti illegalmente ogni anno. Una cifra enorme che ci fa posizionare ai primissimi posti nel Mediterraneo come paese leader della caccia di frodo.

“E’ ora di cambiare rotta, di convincere gli sparatori che la fauna selvatica va tutelata e rispettata. Soprattutto in questo delicato periodo della migrazione degli uccelli occorre un’accoglienza turistica nelle isole che punti – conclude Mamone Capria - alla valorizzazione della biodiversità, allo spettacolo del volo degli uccelli che transitano su questi luoghi straordinari, senza che le fucilate mattutine spaventino i turisti provenienti da tutto il mondo”.