«Qualcosa non quadra in questa vicenda della contaminazione da cloruro di vinile che interessa la falda acquifera di Borgo Sabotino. Dove sono i referti delle analisi effettuate dallâArpa Lazio? Perché lâIspra non ha ancora formulato una ipotesi sulla provenienza di quel contaminante?».
Lâex consigliere comunale del Pd Marco Fioravante non fa giri di parole e affronta di petto la situazione che ha finora portato al divieto di utilizzo dellâacqua per uso domestico e irriguo nella zona a ridosso della centrale nucleare, nel cui sottosuolo è stato riscontrato lâinquinamento:
«Lâordinanza del Commissario Barbato è del 25 febbraio scorso - sottolinea Fioravante - e lâArpa ha effettuato il 12 marzo dei campionamenti nei pozzi interessati dal divieto, per riferire poi sui risultati delle analisi in una successiva conferenza dei servizi, sostenendo che i valori di concentrazione del cloruro di vinile sono inferiori alla soglia di rischio. Ma allora perché la Asl tace e perché lâordinanza non è stata revocata? Una ragione câè, ed è che non sappiamo ancora nulla sulle ragioni della presenza di quella sostanza cancerogena nella falda acquifera, né sappiamo quali siano effettivamente i livelli di contaminazione».
Lâingegner Fioravante si domanda anche per quale ragione i referti delle analisi finora condotte non siano stati resi pubblici, e per quale motivo non si conoscano le date dei campionamenti nei piezometri che si trovano allâinterno del sito Sogin né allâinterno dei pozzi privati della zona soggetta allâordinanza di divieto emessa dal Commissario straordinario del Comune di Latina.
L'articolo completo in edicola su Latina Oggi (20 aprile 2016)