Non è solo una censura di tipo contabile quella che il commissario Polichetti ha allegato allâesame finanziario delle scelte del Comune di Priverno, perché i rilievi sul mancato riconoscimento di molti (troppi) debiti fuori bilancio è stato inviato anche alla Procura della Repubblica di Latina. In realtà la situazione finanziaria dellâente era apparsa da subito molto precaria ma lâombra di responsabilità penali si staglia su atti che non sono solo semplici scelte di bilancio, magari errate. Ritiene infatti il commissario straordinario nella nota pubblicata due giorni fa sullâalbo pretorio che «la tempestiva presa dâatto delle numerose prospettazioni di debiti fuori bilancio e la conseguente adozione di necessari provvedimenti... avrebbe probabilmente mostrato lo squilibrio della gestione finanziaria dellâente stesso e conseguentemente condotto, in sede di bilanci consuntivi, ad una diversa determinazione dei parametri indicatori degli enti strutturalmente deficitari». Ciò che rende tutto più complicato sono quelle che vengono definite «gravi criticità suscettibili di alterare gli equilibri di bilancio e di influire negativamente sugli andamenti della finanza comunale». Tra le azioni estremamente sbagliate câè stato a partire almeno dal 2009 il «ricorso costante allâanticipazione di cassa per la durata dellâintero esercizio finanziario per cui appare evidente che lâente continui ad avere rilevanti difficoltà di cassa connesse alla difficoltà di riscossione dei propri crediti, su cui è costretto a richiedere continuamente anteprime di liquidità ». Eâ come se il Comune di Priverno fosse finito in un giro di usura ma per errori legati al mancato incasso dei crediti (specie da imposte locali) e perché spendeva senza badare al portafoglio, perennemente vuoto. Per capire la portata di una delle voci (mancanti) più contestate basta analizzare cosa è successo negli anni. Dopo lâesercizio finanziario del 2010 e fino a quello del 2013 non ci sono stati riconoscimenti di debiti.
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