Continuano inarrestabili le indagini che hanno visto la Squadra Mobile eseguire undici misure cautelari nei confronti di un sodalizio criminale attivo nello sfruttamento di giovani ragazze e nel favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza sul territorio italiano di cittadini extracomunitari. Le indagini sono state avviate a seguito di dichiarazioni rese da una cittadina magrebina, la quale specificava di essere giunta in Italia a fronte del pagamento della somma di Euro 6.000,00, concessa dai propri familiari ad una donna ed un uomo (successivamente identificati per LAMLIH Fatima e suo figlio minorenne). Purtroppo, una volta in Italia, la donna è stata privata della propria libertà personale, per un periodo di circa quattro mesi con l’evidente scopo di essere avviata alla prostituzione e, proprio al fine di annullare qualsiasi forma di resistenza, i suoi aguzzini avevano ripetutamente abusato sessualmente della malcapitata vittima. Nel corso del periodo di tempo indicato la donna è stata più volte percossa stante il suo rifiuto di concedersi sessualmente in cambio di denaro. Alla luce dei gravi fatti emersi, è stata avviata una delicata attività investigativa, che ha consentito di accertare il coinvolgimento di LAMLIH Fatima e di altri soggetti in un’illecita attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falsificazione della documentazione necessarie per il rinnovo del permesso di soggiorno. Le indagini si sono avvalse anche di strumenti di natura tecnica, che hanno consentito di svelare come gli indagati stranieri si attivavano per trovare cittadini extracomunitari interessati a venire in Italia dietro il pagamento di cospicue somme di denaro, occupandosi anche della falsificazione dei documenti necessari per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno ovvero il suo rinnovo, anche con la complicità di cittadini italiani, arrivando anche ad organizzare matrimoni simulati. Le evidenze investigative sono state poi confermato da specifici servizi di osservazione e accertamenti documentali presso gli uffici interessati. È stato quindi possibile attribuire con certezza agli indagati le singole responsabilità in ordine alle attività illecite poste in essere, i rapporti tra loro ed i ruoli da questi rivestiti.