«Lanciare un guanto di sfida alla criminalità organizzata e al suo pensiero, restituendo alla cittadinanza i beni che ad essa sono stati sequestrati negli anni». Quali? L’ex discoteca Seven up, l’ex Marina di Castellone e la villa di Acquatraversa. Tre strutture il cui iter o per l’acquisizione a patrimonio pubblico o la riqualificazione e restituzione ai cittadini si è arenato e da qui l’appello di Rifondazione Comunista affinchè l’amministrazione comunale si attivi in tal senso. E veniamo ai progetti dei tre immobili. «Per la riqualificazione dell'ex-discoteca “Seven up” l'amministrazione comunale guidata dall'allora sindaco Bartolomeo ha promosso un concorso nazionale di idee (1° Premio: Euro 15mila) avente per oggetto la trasformazione dell'ex-discoteca “Seven up”, in un Centro Congressi integrato di servizi, nuova sede del Parco Regionale suburbano di Gianola e monte di Scauri e la trasformazione del lotto di pertinenza in un’area a parcheggi e verde attrezzato di servizio all’abitato di Gianola ed al movimento turistico e per il tempo libero. Il progetto era incluso nel Prusst dell’Area del Golfo di Gaeta e dei Monti Aurunci, ammesso a finanziamento con Decreto Ministero LL.PP. del 14 dicembre 2000 n° 2012 e comportante una spesa complessiva pari a circa 3.943.804 euro. Nel 2012 l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Michele Forte, decide invece di stracciare tutto e di realizzare all'interno dell'ex-discoteca un centro per alcolisti, decidendo di destinare 800mila euro per la sua ristrutturazione e 100mila euro per la messa a gara dell'affidamento del servizio (per un anno). Alla fine dei fatti l'immobile è ancora lì in completo abbandono».

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