Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato ieri: "Proporrò al Governo di votare anche il lunedì sia il 6 che il 20 giugno. Spero che il Governo dica di sì". Per il titolare del Viminale, infatti, l'appuntamento elettorale delle amministrative è così importante da dover garantire ai cittadini la possibilità di andare alle urne anche il lunedì, non solo nella giornata di domenica. Una proposta che ha già avuto consensi bipartisan e che troverebbe ampio ascolto anche nel premier Matteo Renzi. Molti i vantaggio del secondo giorno di voto: in primo luogo la possibilità di avere affluenze più ampie, in secondo luogo la garanzia per i seggi di poter riposare la notte di domenica invece di passare immediatamente allo spoglio delle schede. Infatti, votando domenica 5 giugno dalle 7 alle 23 (attuale situazione) lo spoglio immediato vorrebbe dire arrivare a una no stop di 24 ore abbondanti soprattutto nelle grandi città al voto dove, oltre che per il Consiglio comunale si vota anche per Circoscrizioni o Municipi (vedi Roma). 

Altro aspetto da considerare è quello del rischio astensionismo. Le rilevazioni dei principali istituti di sondaggio dicono che sarà altissimo, decisamente fuori dai trend classici per una consultazione amministrativa. Considerando che il 2 giugno è giorno festivo e capita di giovedì, al Governo vogliono evitare che il ponte lungo fino a domenica possa favorire l'astensione, consentendo appunto agli italiani di recarsi alle urne lunedì 6 giugno.

Nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri, in programma lunedì, Alfano avanzerà la proposta in modo ufficiale, con un decreto ad hoc. Sarebbe comunque la prima volta che un procedimento elettorale subisce una modifica in corso d'opera.