I componenti effettivi della commissione elettorale, Mauro Anzalone, Ivano Di Matteo (entrambi Forza Italia) e Aristide Carnevale (Pd) hanno scelto di nominare le loro quote di scrutatori attraverso la nomina a indicazione diretta dicendo no alla proposta di sorteggio integrale avanzata dal Comune di Latina. Di Matteo ha indicato 4 motivi per i quali la nomina a chiamata è preferibile:

1) albo non aggiornato
2) la nomina diretta consente di ovviare al disservizio inserendo persone motivate
3) 70% dei sorteggiati non si presenta
4) disoccupati e studenti preferibili. 

470 saranno gli scrutatori indicati a chiamata diretta dai tre componenti della commissione mentre 118 saranno sorteggiati per la quota del comune. Le indicazioni sono in corso in questo momento nell'aula consiliare. Curioso il fatto che Carnevale abbia indicato due nomi entrambi non presenti nelle liste elettorali e quindi impossibilitati a fare gli scrutatori. Sicuramente ci saranno polemiche e interrogativi per comprendere da dove siano arrivati quei nomi. Carnevale è andato contro alle indicazioni del Pd che era per il sorteggio integrale. In sala era presenta anche il figlio Massimiliano che è candidato al Consiglio proprio nelle lista del Pd. Anche questo potrebbe creare polemiche di non poco conto per i dem. 

Fabrizio Porcari, candidato del Pd al Consiglio e membro supplente della commissione, dichiara: "E' impensabile che per esercitare il ruolo di scrutatore nelle consultazioni elettorali, i cittadini debbano avere un amico consigliere comunale. Il partito Democratico ha più volte ribadito la sua posizione ufficiale, vale a dire il rifiuto categorico di ogni logica clientelare. In questa tornata elettorale, proprio perché riguarda delle elezioni amministrative e quindi con delle preferenze, riteniamo che sia immorale la nomina diretta degli scrutatori. Carnevale ha assunto un posizione del tutto personale dato che non fa più parte del PD come ha dichiarato lui stesso".