Lâultimo fine settimana è stato il primo vero assaggio di stagione per i frequentatori del Lido che hanno affollato il lungomare per la prima passata di tintarella, ma è stato anche il week end degli interrogativi sulla sorte degli stabilimenti del tratto Capoportiere- Foce Verde.
Tre strutture dissequestrate, altre sei ancora interessate dai sigilli, e tutte quante destinatarie di unâordinanza di demolizione per abusivismo edilizio che concede trenta giorni di tempo per ottemperare. Si chiude davvero, si riapre o che altro dovrà accadere?
La questione è addirittura più complessa di quanto non appaia. I tre stabilimenti che hanno ottenuto dal Riesame unâordinanza di dissequestro dopo essere riusciti a dimostrare che al momento dellâintervento del Nipaf per la notifica e lâesecuzione delle ordinanze di sequestro le strutture erano già smontate o parzialmente smontate, debbono rivolgersi al Comune per chiedere la revoca dellâordinanza di demolizione che gli uffici avevano firmato dopo aver preso atto degli estremi dellâabusivismo edilizio conseguente lâoccupazione senza titolo di parte del suolo demaniale marittimo. Ma come si fa a chiedere lâannullamento di unâordinanza demolitoria intervenuta quando il reato era stato già accertato. E soprattutto, come si fa ad annullare unâordinanza correttamente disposta?
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (23 maggio 2016)