Maxi operazione e un colpo alla camorra. E' successo questa mattina, quando gli uomini della guardia di finanza hanno sgominato, su disposizione del Tribunale di Latina, una vera e propria cellula economica del noto clan camorristico Mallardo, che oltre a società aveva in possesso, soprattutto nel sud pontino, quantità ingenti di beni immobili.
Il tutto per un valore complessivo pari ad oltre 49 milioni di euro, confiscati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma ai fratelli imprenditori Giuliano, Michele e Luigi Ascione, âaccreditatiâ dal noto clan camorrista âMallardoâ, per conto del quale avevano costituito un distaccamento economico operante, prevalentemente, nel territorio del basso Lazio. La confisca, disposta dal Tribunale di Latina â Sezione Penale, interviene a distanza di circa tre anni dal sequestro eseguito nellâambito di un procedimento per lâapplicazione di una misura di prevenzione patrimoniale e personale nei confronti dei fratelli Ascione.
Le complesse indagini di polizia economico-finanziaria - avviate nel 2012 con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma - hanno fatto luce sulla vorticosa ascesa, nella Provincia di Napoli e, soprattutto, in quella di Latina, dei fratelli Ascione, imprenditori campani, entrati in affari con esponenti di spicco del noto clan di camorra MALLARDO.
Plurime e diversificate le attività illecite individuate attraverso le investigazioni degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma: lâazione criminale del clan MALLARDO è stata nel tempo orientata nel sempre proficuo traffico di sostanze stupefacenti, seppur con il limite del âniente droga a Giuglianoâ, e nelle estorsioni, ma - anche e soprattutto - nel controllo di importanti attività economiche, particolarmente nel basso Lazio, dove operavano in diversi settori (edilizia, appalti pubblici, forniture pubbliche, commercio allâingrosso).
Più nel dettaglio, nei confronti dei germani Ascione - da qui anche il nome dellâoperazione - ai fini di prevenzione, sono stati raccolti âconcreti indizi di appartenenza al sodalizio camorristicoâ, qualificanti una spiccata pericolosità sociale, anche alla luce di plurime dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia appartenenti al medesimo clan camorrista dei Mallardo.Â
Tutti e tre i fratelli hanno intrattenuto e trattengono ârapporti costanti con i fratelli Dell'Aquila, con la famiglia Mallardo e con esponenti del loro clanâ, relazioni dâaffari aventi natura âillecitaâ e finalizzati al perseguimento dei âprincipali obiettivi del gruppo camorristicoâ: il riciclaggio di denaro.
In sintesi, il provvedimento del Tribunale di Latina, eseguito in data odierna, ha confermato in pieno la solidità dellâimpianto accusatorio formulato dalla D.D.A. capitolina e dalle Fiamme Gialle del Nucleo P.T. di Roma, sia per quanto concerne la pericolosità sociale di Ascione Giuliano, Ascione  Michele e Ascione Luigi, sia riguardo alla manifesta sproporzione tra il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario ai medesimi riconducibile e la rispettiva situazione reddituale.
Sono stati, quindi, sottoposti a confisca: ï· il patrimonio aziendale e relativi beni di n. 3 società , con sedi legali a Napoli, di cui n. 1 operante nel settore della locazione di immobili, n. 1 nel commercio di autoveicoli, n. 1 nel settore dellâintermediazione immobiliare; ï· quote societarie di n. 1 società , con sede nella provincia di Napoli, operante nel settore della gestione di stabilimenti balneari; ï· n. 104 unità immobiliari (site nelle province di Latina, Napoli, Cosenza); ï· n. 15 auto/motoveicoli; ï· n. 1 imbarcazione; ï· n. 27 rapporti finanziari; per un valore complessivo di stima pari ad oltre 49 milioni di euro.
Le odierne operazioni di polizia economico-finanziaria hanno interessato le città di Roma, Napoli e provincia, Latina e provincia, nonché Cosenza.