Sembra avessero pensato proprio a tutto. Alla stipula di polizze assicurative per essere risarciti nel caso di particolari infortuni, allo strumento adatto per procurarli e anche allâanestetico per rendere tollerabile lâamputazione alla vittima consenziente. Ma proprio quellâattività frenetica nel cercare coperture per eventuali sinistri aveva creato qualche sospetto alle compagnie interessate e, avvertita la Guardia di Finanza, scattò il blitz che si concluse con due arresti e, in seguito, con lâinserimento nel registro degli indagati di un terzo soggetto.
Le Fiamme gialle di Velletri non riuscirono a evitare a un fabbro di Cecchina di subire lâamputazione del pollice sinistro, poggiato su un tagliere e fatto saltare con una mannaia, ma tanto la vittima quanto gli artefici del macabro falso incidente, messo in atto ad Aprilia, vennero denunciati e questi ultimi, per lâaccusa di lesioni personali gravi, sono stati ora condannati in via definitiva.
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso.
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (1 giugno 2016)