Fonti vicine all’Arma riferiscono che sul corpo di Rosa Grossi, l’anziana picchiata a morte nella sua abitazione da alcuni balordi, al momento del ricovero non sarebbero state trovate ferite da arma da taglio, tantomeno da arma da fuoco. Lividi, contusioni, fratture, quelle sì su tutto il corpo. Alla donna hanno anche fratturato la mascella. Ripetuti colpi all’addome e al capo. E l’autopsia effettuata ieri dal medico legale (durata circa due ore), il professor Silvestro Mauriello sembra confermare queste ipotesi. Pugni e calci; apparentemente nessun oggetto, contundente o meno. Una colluttazione violenta sì, ma a quanto sembra l’assassino potrebbe non aver infierito sulla donna dopo la perdita dei sensi. Ulteriori elementi al vaglio della Procura di Latina e del sostituto procuratore Marco Giancristofaro che coordina le indagini.
In queste stesse ore inoltre potrebbero essere ascoltati di nuovo alcuni familiari della donna, quelli più vicini come il figlio, 62 anni, che venerdì mattina l’ha trovata in fin di vita sul letto o alcuni parenti che vivono due case dopo, e magari qualche altro vicino di casa. Nuovi confronti per cristallizzare ricordi e circostanze e magari acquisire nuovi elementi.