La sanità pontina sta vivendo un momento di affanno - questo non è certo una novità - per la somma di piccoli problemi enfatizzati dalla serie di tagli imposti, negli anni, da una classe politica attenta più a far quadrare i conti per rimediare agli errori del passato piuttosto che badare alle esigenze dei cittadini. E così chi si ritrova a gestire le emergenza in certi casi è costretto ad arrangiarsi pur di offrire un servizio basilare. Quello che è successo ieri mattina ne è l’esempio lampante: nel quartiere Gionchetto un paziente necessitava il trasporto d’urgenza in ospedale per un grave malore, ma in quel momento, intorno alle 9:15, la centrale operativa del 118 non aveva ambulanze libere, tanto che è stato necessario attivare l’eliambulanza. Come è facile immaginare, però, un elicottero ha bisogno di uno spazio idoneo per atterrare e spesso capita che non sia troppo vicino al luogo dove si trova il paziente e per forza di cose è necessaria un’ambulanza per il trasporto a bordo, del resto l’elicottero solitamente non viene attivato per le tratte brevi come quella di ieri mattina da una parte all’altra della città. Si trattava di un’emergenza e il tempo era prezioso, così due poliziotti della Squadra volante si sono offerti di contribuire, con l’infermiere di bordo e il medico al seguito, al trasporto del paziente fino al punto di atterraggi utilizzando il telo che solitamente viene utilizzato per il trasbordo da una barella all’altra.

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