Chi ha «salvato» veramente le due ragazzine che si prostituivano con attempati professionisti del sud pontino? Pezzi di verità e pezzi di atti giudiziari tracciano una storia che ha sorpreso e sconvolto le coscienze di molti ma è stata la coscienza di uno solo a far scattare l’indagine. Era un cliente. Anzi no, poteva essere un cliente e invece è diventato il loro «angelo» custode.
Non tutti gli uomini cui veniva proposto di fare sesso con una ragazzina di soli quindici anni a Formia hanno accettato. Soprattutto non tutti si sono girati dall’altra parte. C’è stato infatti anche chi, anziché ignorare quanto accadeva all’interno di uno stabile abbandonato, seppure centralissimo, o sulle scogliere vicino al porto, ricevuta l’oscena proposta ha bussato alla porta del commissariato di Formia e denunciato quanto stava accadendo sotto gli occhi, indifferenti o distratti, di molti.
Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Pasqualino Fabbricatore, il 19enne di Minturno, accusato di sfruttare la prostituzione di due minorenni, non vi sono infatti solo le dichiarazioni delle vittime, in particolare di una delle due, che ha sostenuto anche di essersi allontanata da casa e di essere stata violentata da un marocchino. Dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Donatella Perna emerge la figura di un conoscente della quindicenne, che già il 20 aprile scorso ha segnalato la turpe vicenda agli investigatori, allegando anche la registrazione di una conversazione con la minore. 

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (14 giugno 2016)