Il processo per la bancarotta che si sarebbe consumata attorno al fallimento del vecchio Latina Calcio è entrato nel vivo. E, esaminati larga parte dei testimoni del pm Marco Giancristofaro, non sono mancate le sorprese, relative in particolare ad alcune fatture emesse da società editoriali che facevano riferimento ad Antonio Sciarretta.
All’ex presidente dei nerazzurri, l’imprenditore e politico Antonio Sciarretta, di Giulianello frazione di Cori, e a tre componenti dell’allora collegio sindacale, i commercialisti Marco Raponi, Alessandro Ciocia e Fausta Tazzioli, anche loro di Cori, vengono contestati reati di bancarotta semplice e fraudolenta a margine del crac dell’AS Latina spa, dichiarata fallita dal Tribunale di Latina il 12 febbraio 2009. Secondo gli inquirenti, Sciarretta avrebbe nascosto o comunque distratto beni della società, per un valore di circa 24.800 euro, e distrutto libri e documenti contabili. L’imprenditore è poi accusato di aver evaso le imposte sul reddito e sull’Iva, e di non aver presentato le dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e Iva per il 2007, evadendo per 95.512 euro l’imposta sulle società. I sindaci sono invece accusati di aver sottratto e distrutto i documenti del collegio sindacale e soprattutto di aver aggravato il dissesto dell’azienda non chiedendone tra il 2005 e il 2006 il fallimento.

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