La gara di Acqualatina per l’affidamento in appalto dei lavori di manutenzione straordinaria delle reti idriche, fognarie e dei depuratori da eseguirsi nel territorio dell’Ato 4 è stata dichiarata illegittima anche dal Consiglio di Stato. Era suddivisa in quattro lotti coincidenti con altrettante aree geografiche e l’importo complessivo dell’appalto (comprensivo dell’eventuale rinnovo) stimato a misura ammontava a 14 milioni e 400.000 euro.
Con sentenza del 12 maggio scorso il Consiglio di Stato, sezione V, ha confermato la sentenza del Tar di Latina, la numero 86 del 12 febbraio 2016, che aveva annullato tale procedura per illegittimità del disciplinare di gara.
In particolare il Tar aveva accolto il ricorso con cui Cedils Costruzioni Edili e Stradali (rappresentata e difesa dall’avvocato Fabio Raponi) aveva contestato l’illegittimità del disciplinare di gara in quanto, dei complessivi 40 punti attribuibili per l’offerta tecnica, ben 20 (pari al 50% del punteggio teorico massimo) erano ricollegati al possesso di certificazioni di qualità aziendale (che costituiscono normalmente requisiti di partecipazione alle gare e non di valutazione delle offerte) e prescindevano, dunque, da una valutazione oggettiva della qualità dell’offerta tecnica.

(Articolo completo su Latina Oggi del 19 giugno 2016)