Nella disputa in atto tra favorvoeli e contrari al mantenimento del campo rom di via Monfalcone nelle campagne tra Borgo Bainsizza e Montello c’è di mezzo una clamorosa svista che tiene fermi da tre anni i lavori per la realizzazione della nuova struttura accanto a quella malsana occupata attualmente dai nomadi, ossia l’ex centro di accoglienza Al Karama. L’allora prefetto di Roma che gestiva i fondi destinati all’emergenza rom infatti aveva destinato una somma considerevole per ricostruire il campo nomadi latinense garantendo alle famiglie che lo occupano una condizione di vita dignitosa e metterli finalmente nelle condizioni di integrarsi senza alibi.
Quei fondi, oltre un milione e mezzo di euro, erano stati suddivisi in due diversi appalti. Il primo per la realizzazione del basamento del nuovo campo rom con fognature, piazzole in cemento per l’installazione dei nuovi alloggi e una tettoia in metallo al centro per le attività comunitarie non solo è stato affidato, ma i cantieri sono anche stati ultimati. L’altro appalto invece era finalizzato all’acquisto e all’installazione dei nuovi moduli abitativi con un finanziamento base di 748mila euro, ma non è mai stato portato a compimento a causa di una clamorosa svista emersa solo dopo il terzo tentativo di gara.

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