Lo spaccio di droga poteva contare anche su fermate intermedie. Su alcune tappe che fanno parte dell’inchiesta condotta dagli agenti della Squadra Mobile e dalla polizia di Terracina. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Pierpaolo Bortone su richiesta del pm Marco Giancristofaro, spuntano una serie di viaggi, tra cui quello di Marco Gallinaro. L’obiettivo è acquistare la droga e in questo caso insieme a Marco Mauti e Vanessa Di Mauro. Non c’è soltanto «la piazza di Terracina» come scrive il gip ma anche l’esigenza di fare una tappa a Latina dove poi sarebbe stata ceduta la sostanza stupefacente. Il treno è un metodo collaudato e che non desta poi così tanto nell’occhio di cui ne sono a conoscenza anche altre persone vicine a Menichini che spiega in una telefonata ad un amico che deve fermarsi a Latina e poi proseguirà per Terracina. Nelle intercettazioni più volte gli investigatori hanno ascoltato oltre alle telefonate tra gli indagati anche il rumore di un treno in transito o di un treno in arrivo come viene riportato nel provvedimento cautelare. «E’ provata la cessione di sostanza stupefacente proprio a Latina, in quanto pochi minuti prima - scrive il gip nella misura restrittiva - di partire per Roma, Menichini chiede ad Emilio Mattei di fargli una ricarica telefonica e quest’ultimo risponde che non poteva perché senza soldi mentre al momento del fermo della polizia a Terracina sarà trovato in possesso di 295 euro certamente provento dello stupefacente ceduto durante il viaggio». Le indagini degli investigatori del commissariato di polizia di Terracina e della quarta sezione della Squadra Mobile sono scattate a seguito di un episodio avvenuto a Terracina nella notte del 26 settembre del 2015 dopo la scoperta di un’intimidazione a colpi di pistola contro la vetrina di un centro estetico.

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