Slitta la decisione del giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Angelo Valerio Lanna, sulle richieste di giudizio dell sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, dell'imprenditore Gennaro D'Angiò, e dell'ex funzionario dell'ufficio ambiente Gino Forte, accusati di abuso d'ufficio e voto di scambio, per l'affidamento della pulizia delle spiagge alla società Impero Romano. In aula, dove ha chiesto di costituirsi parte civile anche il candidato sindaco grillino Paolo Costa e altri due pentastellati, il primo cittadino ha però parlato e fornito una sua spiegazione dell'accaduto. Come evidenzia l'avvocato Luca Scipione, difensore di Bartolomeo, in una nota, il sindaco "ha spiegato che i lavori di pulizia delle spiagge si erano mostrati urgenti e contingibili perché immediatamente alla proclamazione le condizioni igieniche degli arenili, a stagione estiva oramai iniziata e a ridosso della festività di San Giovanni, erano pessime in quanto non effettuate per l’annullamento di una procedura di appalto da parte dell’amministrazione comunale uscente. Il dott. Bartolomeo ha, altresì, precisato che la scelta del D’Angiò, col quale non vi è stato mai nessun accordo illecito nella fase pre e elettorale, è avvenuta da parte dell’ufficio soltanto perché lo stesso già da anni, addirittura sin dai tempi dell’amministrazione Miele 2001-2003, aveva svolto lo stesso tipo di lavoro". Al termine dell’esame il giudice, dovendo acquisire il verbale di proclamazione degli eletti per le questioni sollevate dalle difese sull’ammissibilità delle richieste di parte civile, ha infine rinviato l'udienza al 2 marzo.