Circa un mese fa era approdata in commissione agricoltura della Regione Lazio la discussione per il progetto sperimentale per la coltivazione della cannabis. Parliamo del “testo unificato della proposta di legge regionale numero 205 del 24 ottobre 2014 concernente ‘interventi per promuovere il ripristino delle coltivazioni di canapa (cannabis sativa) e le relative filiere produttive nel territorio della Regione’ e della proposta di legge regionale numero 213 del 4 novembre 2014 concernente la promozione della coltivazione della canapa per scopi produttivi ed ambientali”. Ora la proposta di legge approda ad un'altra commissione quella bilancio per affrontare in primis tutti quegli aspetti relativa un'ipotetica programmazione finanziaria e non solo. Che il Lazio sia pronto ad un progetto pilota per la coltivazione della cannabis?

La proposta di legge finalizzata a promuovere il “ripristino delle piantagioni di canapa” è stata presentata per l’appunto nel 2014 su iniziativa dei consiglieri De Paolis, Quadrana, Bonafoni, Valentini, Petrangolini, Avenali, Agostini e Bellini. Un testo piuttosto dettagliato in cui punto per punto sono stati elencati i possibili vantaggi partendo dagli introiti derivanti dalla produzione della cannabis per determinati settori. Si parte dall’utilizzo dei semi per quanto riguarda l’uso alimentare per la produzione ad esempio di farina. Semi che, in base a quanto riportato nella proposta di legge avrebbero alti valori nutrizionali e proprietà indicate per la cura di patologie come l’asma e l’artrite. L’elenco prosegue con l’utilizzo della canapa nel settore chimico, dalla produzione di cosmetici fino alla cera, alle vernici ed ai saponi, prodotti privi di petrolio biodegradabili ed eco compatibili. E per chi non lo sapesse esiste anche uno spazio riservato all’utilizzo della cannabis in campo edilizio attraverso l’utilizzo di materiali naturali derivati dalla canapa. Altro impiego quello come materiale fonoassorbente e poi, per quanto riguarda la pianta vera e propria molti sarebbero stati i risultati ottenuti nel campo della fitodepurazione. Nella proposta di legge, divisa in sette sezioni si fa riferimento ai parametri da seguire per individuare i soggetti che andrebbero ad avviare la sperimentazione nonchè la periodicità della rendicontazione degli interventi effettuati. Da individuare anche le tipologie di canapa compatibili con il territorio. Insomma ripristinare le coltivazioni, con tutti i controlli che ne derivano, porterebbe a nuovi introiti per la Regione.