C’è anche un pontino tra i 21 indagati nell’inchiesta antipedofilia partita dalla Procura di Reggio Calabria, cinque dei quali arrestati e altri denunciati a piede libero. Si tratta di un militare, un maresciallo capo di Sabaudia, G.P. le sue iniziali, residente a Latina, sul cui cellulare la polizia postale ha trovato diversi video di contenuto pedopornografico. Il pontino è incensurato e celibe. L'operazione nasce da segnalazioni dell'Europol e della polizia belga nel settembre del 2015 che, sviluppate dalla polizia italiana, hanno portato al tracciamento, a mezzo dei file di hash, del materiale pedopornografico scambiato e condiviso tra gli indagati. A condurre le indagini a polizia postale della Basilicata, con il coordinamento del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online di Roma, che riceve le segnalazioni anche da agenzie internazionali, le verifica e le trasmette poi agli uffici territoriali.

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