Più di 40 anni non sono bastati a capire se il Comune di Latina deve pagare lâesproprio per lâarea della «Banditella Immobiliare» dove è sorto il Parco Santa Rita. Dopo innumerevoli passaggi giudiziari il caso è arrivato ieri davanti al Tar di Latina con un ricorso del Comune, rappresentato dallâavvocato Francesco Di Leginio, con cui si chiede lâannullamento del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2015 con il quale è stato ordinato il pagamento, a titolo di rivalsa, in favore dello Stato in ragione di una controversia iscritta presso la Corte Europea dei Diritti dellâUomo. Adesso i giudici amministrativi devono decidere se il costo dellâesproprio pari a 900mila euro deve essere a carico del Comune che in tal caso deve rifondere la cifra al Governo Italiano. A questo punto si è arrivati dopo un braccio di ferro legale durato decenni. Tutto ha inizio, appunto, nel 1972, quando lâIstituto Autonomo Case Popolari su delega della Prefettura avvia lâesproprio di terreni adiacenti lâattuale via Guido Rossa per realizzare lì un insediamento di alloggi pubblici. Ma lâiter di esproprio e relativo pagamento del proprietario dellâarea, ossia la società Banditella Immobiliare, non verrà mai perfezionato e dunque non câè mai stato versamento delle somme. La Banditella ha presentato ricorso amministrativo e in tutte le sedi è uscita sconfitta perché non si poteva pagare lâesproprio finché non fosse stato perfezionato lâatto dellâIacp che nel frattempo ha subito trasformazioni ed è lâattuale Ater, chiamata oggi in causa insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (15 luglio 2016)