I locali di un’agenzia immobiliare di Marina di Minturno sono stati danneggiati da un incendio di origine dolosa. C’è massimo riserbo tra gli inquirenti, ma il rogo che si è sviluppato mercoledì mattina negli uffici della Diica Immobiliare, a Marina di Minturno, sembra essere stato causato da mani ignote, che, probabilmente, volevano lanciare un avvertimento ai titolari dell’agenzia, intestata a V.D.S.. L’allarme è scattato ieri mattina quando nell’edificio situato al chilometro 115 di via Appia (tra il bivio della Dogana e l’area archeologica di Minturnae) si è notato che dalle finestre situate al primo piano fuoriusciva del fumo. Inizialmente si pensava che il rogo riguardasse una palestra, situata al piano terra, ma, invece, l’incendio stava interessando il primo piano della palazzina. Sul posto si precipitavano gli uomini della squadra 9/A dei Vigili del Fuoco di Castelforte, supportati dai colleghi della 5/A del distaccamento di Gaeta. Un intervento tempestivo che ha impedito danni maggiori e conseguenze più gravi, visto che all’interno del fabbricato c’erano alcune bombole di gas, che sono state subito trasportate all’esterno e messe in sicurezza. Il fuoco aveva annerito alcune pareti del locale, dove c’era tanto fumo. Un episodio che presenta molti lati oscuri, tuttora esaminati dai carabinieri della stazione di Scauri e della Compagnia di Formia. L’unica cosa che è apparsa chiara agli investigatori è la dolosità dell’incendio, che non si è sviluppato maggiormente per l’intervento dei soccorritori. I militari dell’Arma non fanno trapelare nulla, ma avrebbero elementi in mano per poter asserire che non si è trattato di un incendio accidentale. Da verificare anche da dove sono entrati gli incendiari, i quali potrebbero aver forzato una finestra, ma anche questo particolare è al vaglio degli uomini comandati dal capitano David Pirrera. Gli investigatori stanno analizzando ogni particolare, a cominciare dai titolari dell’agenzia immobiliare, posizionata in una zona periferica di Marina di Minturno. Tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, che non escludono un avvertimento, che, per certi versi, somiglia ad altri episodi che si sono verificati in zona. Al di là dei colpi di arma da fuoco esplosi contro il portone di ingresso di un condominio di Scauri, in zona ci sono stati altri episodi “caldi”. Come si ricorderà nel cimitero di Santi Cosma e Damiano fu data alle fiamme una escavatrice e nella zona Parchi-Ausente furono dati alle fiamme due camion di una ditta di calcestruzzi. Ci sono collegamenti con altri episodi? C'è un disegno preciso che unisce tutti i fatti accaduti nel sud pontino, dove sono stati esplosi colpi di arma da fuoco verso le porte di attività imprenditoriali, abitazioni private e automobili? Domande alle quali stanno cercando di dare una risposta gli inquirenti, che avrebbero raccolto importanti elementi.