Una regia unica, che parte da uno studio professionale di Latina, per una lista impressionante di fallimenti forse programmati ma che, comunque, hanno già prodotto decine di milioni di euro di debiti verso lâErario.
Il crac programmato
Lâindagine che ruota attorno al crac di cinque società a responsabilità limitata del capoluogo, che si occupano (tutte) di logistica e trasporti, è molto più ampia di un accertamento per bancarotta e arriva da lontano, da verifiche che coinvolgono i veri referenti delle società . Gli stessi che avrebbero cancellato le società dallâelenco delle imprese attive presso la Camera di Commercio di Latina con un anticipo utile ad evitare proprio la contestazione del reato di bancarotta. Ma mentre sullâinchiesta della Procura vige un riserbo strettissimo, dagli atti del Tribunale di Latina che ha dichiarato i fallimenti su richiesta dellâufficio inquirente, si evince il giro dâaffari e una certa premeditazione.
Le sedi fittizie
Per esempio: una delle società per cui la Procura ha chiesto e ottenuto il fallimento aveva sede legale a Roma, in piazza Mazzini 20, ma sede effettiva presso uno studio professionale del capoluogo. In base a verifiche della polizia tributaria «ai numeri civici 19, 20 e 21 di piazza Mazzini a Roma, câè da anni una farmacia e «trattasi di attività che, al pari della società proprietaria dellâimmobile, non è risultata riconducibile alla fallita srl che peraltro non ha utenze a sè intestate nello stesso edificio», come risulta dalla relazione del pubblico ministero allegata alla richiesta di fallimento. Il cambio di indirizzo della sede della società è avvenuto il 31 gennaio 2013 ma undici mesi dopo (il 7 novembre 2013) lâassemblea dei soci per lâapprovazione del bilancio 2012 si è tenuta presso lo studio professionale dove effettivamente si trova la società , lo stesso dove hanno sede le altre quattro fallite. Dunque passaggi fittizi, come finti sono gli amministratori che il Tribunale fallimentare definisce testualmente «prestanome».
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (6 settembre 2016)